Teleskop è il nuovo album di Aquarama disponibile su tutte le principali piattaforme streaming per Fresh Yo! Label (ITA), Sand Music (FRA) e Pop Up Records (DE) distribuito da Peer Music.
Aquarama nasce durante una torrida estate in un piccolo studio situato nella periferia industriale di Firenze dove Dario Bracaloni, DJ e promoter musicale, e Guglielmo Torelli, designer e visual artist danno vita al loro primo album “Riva”, fatto di canzoni che parlano di separazione, isolamento e incomunicabilità attraverso ritornelli melodici e ritmi incalzanti.
Osservare il mondo da lontano come attraverso un cannocchiale, per coglierne ossessioni e paure, ma anche speranze. Per farlo, Aquarama ha letteralmente trasformato il suo nuovo album in un telescopio, Teleskop appunto (dal termine tedesco), utilizzandolo come un mezzo di osservazione che parte da lontano ma che scende in profondità, per raccogliere informazioni da mettere in musica.
“Questo disco è stata una vera e propria sfida perché abbiamo deciso di comporlo e registrarlo in uno studio che ci siamo costruiti assieme alla nostra etichetta: il McFarland Recordings. È stata così anche un’occasione per migliorarci come esecutori, produttori e arrangiatori e per scoprire di più sulle tecniche di registrazione, abbiamo quindi inserito nuovi suoni nella nostra musica: sintetizzatori, marimba, il pianoforte, varie percussioni, la chitarra classica, la chitarra a 12 corde eccetera.
“Teleskop” è un disco che abbiamo fatto con gli amici, i quali passando a trovarci in studio ci hanno donato il loro aiuto contribuendo a rendere il disco un lavoro dal sapore collettivo. I testi sono più universali e cosmici che in passato, le canzoni riflettono sul mondo in cui viviamo, sulla nostra epoca e soppesano il valore del ricordo”.
Aquarama traccia per traccia
Si parte da Teleskop, title track i cui tre minuti strumentali gorgoglianti servono a introdurre meglio al mood del disco.
Che è un mood, lo si capisce anche da Summer’s Gone, moderato, ovattato, clubbeggiante, con qualche eco jazz ma anche del soul degli anni ’70.
Un po’ più carburata Bubble-Gun, che cita Muhammed Ali attorniandosi di sonorità leggere, quasi caraibiche, ma sempre con certo grado di raffinatezza.
Morbidezza vintage, con cori e qualche pensiero a band anglosassoni del passato (XTC, per esempio) con Lucky One.
C’è una chitarra piuttosto ribelle che avvia il percorso di Vietnam, poi reso più fitto dal lavoro sotterraneo del basso.
The House is Burning ma gli Aquarama non sembrano farsi prendere dal panico: il brano è anzi molto rilassato e con un groove molto intenso.
Quasi da crooner, ecco poi Souvenir, che richiama alla mente anche i Prefab Sprout più elaborati e meno ruggenti.
Out of the Blue ha colori leggermente più scuri, sempre con una notevole attenzione ai bassi. Si chiude con Moon Landing, un allunaggio effettuato con il pianoforte, tra suoni rarefatti, con cori molto evocativi.
Ci siamo diffusi nell’uso di aggettivi come “elegante, raffinato, ovattato” durante la recensione, perché questo è: il disco degli Aquarama regala nove tracce delicatamente vintage, avvolgendo di nostalgia l’ascoltatore.
Il lavoro è cesellato con cura, seguendo un percorso logico e stabile, senza scosse eccessive. Si ottiene così un disco piacevole e dalle atmosfere varie ma omogenee, capace di intrattenere con qualità.