Blugrana: inadeguatezza e mostri quotidiani

Abbiamo intervistato i Blugrana, nella persona del cantante e fondatore Marcello Mautone: la band piacentina di alternative rock ha alle spalle quindici anni di carriera ma anche momenti non semplici. Ora però è pronta a tornare in pista, a partire da Ora sei… cosa sei? nuovo video, in attesa dell’album in arrivo nel 2019. Le risposte di Mautone dopo il video.
“Ora sei… cosa sei?” contrassegna il vostro ritorno in scena. Che avete fatto in questi anni di assenza e che cosa vi ha riportato alla ribalta?
In questi anni abbiamo fatto un disco “Così lontano” che però non abbiamo promosso perché sfiduciati dal fatto che due componenti storici ci hanno lasciato contemporaneamente, portandoci a pensare anche allo scioglimento…
Però abbiamo resistito e con l’arrivo di Matteo Cavanna (chitarra), Io (Marcello Mautone, voce) e Biagio Siero (batteria), siamo tornati in studio di registrazione con Cristiano Sanzeri e abbiamo creato il disco che uscirà all’inizio del prossimo anno.
Come nasce il brano?
Il testo nasce dall’esigenza di volere raccontare l’inadeguatezza dell’uomo al giorno d’oggi, e ho cercato di farlo tenendo il testo più essenziale possibile, cercando di valorizzare più il significato che la forma, poi Matteo Cavanna ha creato e arrangiato la musica e Biagio Siero ha messo, come al solito, la ciliegina sulla torta suonando la batteria che dà l’impronta ritmica che caratterizza tutto il brano.
Il video racconta la storia di un personaggio particolare: come è nato il concept?
L’idea era di portare i concetti della canzone sullo schermo, quindi l’inadeguatezza dell’uomo. Diego Monfredini (regista) ha pensato a un personaggio che sembrasse un “Don Chisciotte” moderno che si aggira per la città con aria persa e spaurita e girandolo a Roma ci è venuto naturale pensare che il nostro “Don Chisciotte” non poteva che essere un gladiatore.
Il problema era che portare un’idea del genere voleva dire prendersi il rischio di non essere credibili e addirittura ridicoli, quindi abbiamo pensato di dare il ruolo a un attore professionista e cioè Simone Borrelli, che si è preso sulle spalle questa responsabilità e ha eseguito un’interpretazione molto intensa e commovente.
L’anno prossimo uscirà il vostro nuovo disco: ce ne volete parlare un po’?
Non vogliamo dire troppo del nuovo disco, però i temi di cui parlerà sono temi che fanno parte della vita di chiunque… La convivenza delle persone che devono subire con i propri “mostri”, che da un lato ci atterriscono e ci creano sconforto, dall’altro ci fanno vedere la vita da un’altra prospettiva…