Marco Brovedani: intervista, recensione e streaming

Ex batterista e ora cantautore molto eclettico, Marco Brovedani ha pubblicato un ep dal titolo Gluten Free vol. 1. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Vuoi raccontare la tua storia?
Nasco artisticamente all’età di 13 anni a Venezia come batterista, non era lo strumento che volevo (volevo essere un chitarrista), ma sostituii il batterista in un gruppo di un amico e da lì comincio ad appassionarmi e a studiare seriamente. Dopo qualche tempo, attraverso gli anni, entro a far parte di vari gruppi di genere blues, rock, country, pop…
All’età di 28 anni purtroppo comincio, per un problema di salute, a perdere la coordinazione agli arti inferiori e da lì cambio pelle, mi prendo il primo Apple iMac e comincio ad addentrarmi nel mondo dei software di Editing/mix audio professionali. Da lì comincio per sovraincisione a fare i miei primi strumentali suonando chitarre, basso, tastiere e ancora piccole parti di batteria. Nel 2014 mi trasferisco a Milano e comincio anche a cantare e scrivere testi, ed eccomi qua con 2 ep all’attivo autoprodotti, ma regolarmente pubblicati e qualche videoclip su Youtube!
Come nasce il tuo nuovo lavoro? E perché “Gluten Free vol. 1”?
Il nuovo album nasce dalla mia costante scrittura: finito un lavoro, io ricomicio a scrivere roba nuova, semplicemente. Il nome Gluten Free nasce scherzando su questa nostra era di mode a volte utili e a volte estremizzate, ma anche gioco sul concetto che la mia musica è un prodotto che va bene per tutti, né troppo frivola né troppo impegnata, ci si diverte pensando alla realtà insomma…
Qual è la genesi di “A lui non servono”?
Il pezzo A lui non servono scaturisce dal suggerimento datomi da un libro che ho letto in cui si ipotizza un Dio che alla nascita del mondo lascia tranquillamente il mondo agli uomini e quando torna dalla sua vacanza vede e si scontra con ciò che noi abbiamo combinato, soffrendo, non capendo e disperandosi per quello che trova nel mondo odierno.
Quali sono i tuoi punti di riferimento nella musica italiana?
In realtà i miei veri riferimenti non fanno parte della musica italiana, ma sicuramente ammiro e ascolto Daniele Silvestri, Subsonica, Samuele Bersani, Vasco Rossi, Elisa, Pino Daniele.. .
Il fatto che questo sia un volume 1 presuppone un volume 2: puoi anticipare come sarà?
Assolutamente sì , in realtà “Gluten free vol.2” è già all’80% scritto, in buona parte anche registrato, volevo dosare differentemente la mia musica in modo da proporlo a più a basso costo con pochi brani ma tutti buoni (non come si fa oggi, un buon singolo + 7 rattoppi) e comunque sono un artista emergente e conto di manifestarmi nuovamente in primavera con un nuovo EP TUTTO BELLO… Attenzione , il fatto che sia il volume 2 non significa che troverete pezzi simil-fotocopia, anzi… ma giudicherete voi.
Marco Brovedani traccia per traccia
Ingresso enfatico (e un po’ prog) all’interno del disco e di A lui non servono, che poi si dipana su un ritmo molto marcato, tra i paradossi del testo.
Marco e il vento allinea i propri motori in partenza, ma il brano è poi a base di rock melodico, con qualche riverbero.
Si procede con Magicamente, avverbio mantenuto da qualche suono sintetico scintillante, ma poi l’attitudine narrativa, qui un po’ all’oscuro, di Brovedani, riemerge.
Quasi rappato e piuttosto forte il contenuto testuale di Danni collaterali, che ha una costruzione sonora molto scarna, ma con molti effetti.
Si chiude con una serpeggiante Insopportabile, che conferma il cantato molto fitto e i testi surreali del cantautore.
Molte le idee di Marco Brovedani, che costruisce un ep multicolore e dal carattere instabile, avvalendosi di sonorità spesso ben calibrate.