Boda è Daniele Rotella, chitarrista sia elettrico sia acustico. E’ il leader dei The Rust And The Fury, band rock perugina. Due dischi alle spalle con La Fame Dischi (il primo) e Woodworm Label (il secondo). Sotto il nome di Boda debutta con un album registrato in solitaria.
“Parlare è come suonare. Suonare mi riesce sicuramente meglio che parlare. Per cui da sempre ho suonato ad altissimi volumi, consapevole che avrei comunque disturbato qualcuno. Mi piace disturbare attirare l’attenzione, per lasciare un segno del mio passaggio. Come fanno i cani.” Boda
Boda traccia per traccia
Il disco si apre con Dear Brother, breve episodio elettronico che spazia con influenze che variano dalla new wave a Peter Gabriel. Wind invece si dimostra più determinata in direzioni che possono avvicinarsi al cantautorato folk rock, ma sempre proponendo qualche soluzione originale.
Sybill accetta il dialogo con voce femminile su un percorso molto morbido, che però contiene e conserva una ritmica molto intensa. Atmosfere maggiormente sognanti quelle di Shadows on the Woods, anche se la chitarra (distorta) a metà percorso si preoccupa di portare verso un risveglio brusco.
A Place to Be, passo determinato, acquista una visione da songwriter a tutto tondo, con voce e acustica ma anche con intarsi sonori non troppo invasivi. You Better Lock That Door prosegue con un carattere non dissimile, ma con atmosfere più dreamy, che si fanno anche più sfumate in Dog Rose, fino a un trionfo quasi paradisiaco.
Gentle Wind si tinge di psichedelia e aumenta la portata del suono man mano che procede, con un atteggiamento orchestrale e “importante”, in quello che è senza dubbio il pezzo più ambizioso di un disco comunque mai timido. Si va via molto più lisci con True Love Will Find you in the end, ballata quasi acustica e comunque di ottima semplicità.
Your Skin si attornia di cori pressoché celestiali, adatti a dare la giusta evidenza alla voce solista, ma anche a preparare il terreno per l’avventura ritmica che segue. Si chiude con le minacce di Killing You, che in realtà disegna aperture notturne di molte forme, lasciandosi andare a libertà inaspettate, un po’ in stile Sigur Ros.
Notevole e ben eseguito, l’album solista di Boda, che mette in mostra un’ispirazione notevole e passaggi particolarmente interessanti. E’ proprio l’album nel complesso a lasciare un’impressione durevole sull’ascoltatore, facendo pensare a prospettive davvero considerevoli anche per il futuro.