Metri Quadrati è il nuovo album di inediti del cantautore rietino Carlo Valente, in uscita oggi 6 marzo 2023 per l’etichetta TotoSound. Carlo Valente passa dalle coste della sua Crociera Maraviglia, cantata in Tra l’altro, disco precedente, a una cattività soffocante, ma evidentemente prolifica. A serrande chiuse o aperte, confondendo i giorni, a volte il giorno con la notte, calpesta le mattonelle di una quarantena feroce, nei suoi pochi metri quadrati, tirando fuori da quei centimetri, scalati a mano senza righello, un viaggio che lo porta dentro e fuori di sé.
In quei metri quadrati c’era il mondo, da lì sono partito, sono andato in Sud America per raccontare Botero, sono andato a Belgrado per raccontare una (non) nascita di un bambino, che poteva essere la cosa più importante in quel momento, esattamente come comprare il pane dal fornaio sotto casa; sono andato sulle coste siciliane e tunisine con De Gregori, sono rimasto a casa, affrontando la morte, la penna e il foglio di carta come una croce e sono andato nell’universo, quello più grande, perché avevo bisogno di respirare, cambiando addirittura numero atomico, elemento
Carlo Valente traccia per traccia
Si parte dal singolo Mentre qualcuno nasce a Belgrado, pezzo movimentato e con un’ottima linea di basso, che racconta della casualità che guida le nostre vite.
Chitarra e risonanze più soffuse per Amore senza titolo, che racconta con una certa calma e qualche malinconia. I synth regalano un finale arioso e con una certa fantasia.
Di penne, spade, viaggi e poeti si racconta in Metri Quadrati, title track molto cantautorale e piuttosto avventurosa, anche dal punto di vista musicale. “E’ inutile dire se avessi fatto, se avessi detto, se avessi colto, se avessi torto, se avessi tutto”.
L’opportunità degli abbracci e del darsele di santa ragione sta al centro di una molto dolce Due Righe, che registra un climax emozionale di largo respiro.
Accordi accennati e un certo senso di leggerezza si diffondono su Botero, che parla di dimensioni ma senza mai forzare la mano, e sempre con un certo sorriso.
Chitarra e qualche tristezza per Corpi celesti, tutto sommato la canzone più classica dell’album. Si procede poi con i brani altrui: Disastro aereo sul Canale di Sicilia omaggia De Gregori, epoca Bufalo Bill, qui reso in modo ricco d’impatto, sapiente e contrastato.
A chiudere c’è una canzone di Pino Marino, La vita non vista, che conclude l’album in modo molto suggestivo: pianoforte e qualche struggimento, fra domande che aleggiano e ricordi del passato.
Lavoro davvero notevole per Carlo Valente, che racchiude nel disco molte emozioni e molte abilità di scrittura. Ma anche di rilettura, quando si cimenta con pezzi altrui: non è da tutti convincere nella doppia veste. Inoltre l’indiscutibile personalità da cantautore non fa sì che si trascuri la creatività musicale a vantaggio dei testi. Meritevole di ascolti approfonditi.
Genere musicale: cantautore
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