Esce Il Pezzo Mancante, il nuovo album di Dado Bargioni fuori per Ohimeme (www.ohimeme.com) e in distribuzione Artist First, prodotto da Luca Grossi presso Flat Scenario. In contemporanea, esce anche il singolo Le cose che cambiano. Ognuno di noi ha il suo “pezzo mancante”, un qualcosa a cui sempre guardare e la cui ricerca, per molti, può definire il vero scopo di una vita. 

«Amo mischiare le carte in tavola muovendomi liberamente nello schema classico della canzone pop. Lavoro in modo quasi ossessivo sul suono delle parole e mi piace costruire tessuti ritmici anche complessi. Quindi POP per me sono i temi che tratto nei brani ma a livello musicale non mi do regole. Posso scrivere su una pulsazione valzer in 3/4 come comporre su un ritmo funky. Credo che il mio modo di vedere e vivere questo genere derivi dal “primo pop”, quello beatlesiano, dai tempi in cui essere POP non significava essere drasticamente semplici sia sul piano del testo che della musica, anzi. Ci sono stati anni in cui la pop music era sperimentazione, per me deve essere ancora così. Si tratta di una mia necessità espressiva, piuttosto che di una scelta a priori.» 

dado bargioni

Dado Bargioni traccia per traccia

Ironia e un po’ di sensualità vintage aprono il disco con le morbidezze di Parole sulla pelle.

Dolcezza a profusione ma con un po’ di ritmo si incontra all’interno de Le cose che cambiano, capace anche di alzare la voce quando serve.

Si procede con calma e dolcezza anche nella contemplazione de Le code degli aeroplani, piccola poesia aiutata da sentimenti lievemente sintetici, ma anche dagli archi e da molto sentimento.

La chitarra è piuttosto incisiva in Barbarabaciacinquevolte, ritratto curioso e animato, con un po’ di cori a sostenere un pezzo molto “da cantautore” ma anche vibrante (di baci).

A tempo terso gioca un po’ con suoni che sanno vagamente di blues, ma senza troppa oscurità dentro. Anzi il “tempo terso” scivola via con facilità e qualche sorriso.

C’è invece un pianoforte ricco di pathos alle porte de Il patto, che racconta di legami e di promesse, salvo poi aprire ali e sonorità nella seconda parte del brano. Il finale vira sull’elettrico, stravolgendo le premesse.

Atmosfera variabile anche quella che si incontra all’interno di Sei scelte, fluida e un po’ battistiana. Si viaggia verso il soul e lo spiritual con i cori, molto americani, di Mr. Hallelujah.

La situazione si placa con L’onda, soprattutto acustica, ma anche in questo caso capace di mutare. Come le onde, appunto, qui regolari e non troppo distruttive. Si chiude con dinamismo: è quello de La spina del mondo, tra pane e fame ma con un po’ di swing e di divertimento.

Non manca nessun pezzo dal nuovo disco di Dado Bargioni, ricco nei suoni e completo nei testi, tutto ben scritto e di ascolto decisamente piacevole.

Genere musicale: cantautore

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