Elton Novara: libertà, antipatia e sovrappiù di vitamine

Con l’aiuto dei Van Houtens e di una serie di frutti, di stagione e no, il chitarrista e cantante milanese Elton Novara presenta il nuovo video dedicato a un frutto misterioso e indubbiamente afrodisiaco, il Papango.

Cominciamo dalle cose importanti: che frutto è il Papango?

Il Papango è l’allegoria degli istinti primordiali, in primo luogo quelli riproduttivi che sono i più divertenti, che mi auspico alberghino all’interno di ogni persona benché civilizzata. Nella storia raccontata dal brano questo frutto metaforico viene trapiantato nella giungla metropolitana dalla foresta pluviale e comincia a comparire in ogni bancarella e chiosco di Milano.

Come nasce l’idea di collaborare con i Van Houtens?

Sono da sempre un grande fan dei The Van Houtens, da qualche anno ho l’onore di essere il loro chitarrista in sede live e talvolta in studio. Provo una forte simpatia con il loro modo di intendere la scrittura e la produzione musicale, e poi da vedere sono bellissimi. Ho trovato che le atmosfere caraibiche e lisergiche del brano si sposassero a meraviglia il loro stile onirico e selvaggio.

Qualche aneddoto sul video?

Sul set c’erano 45 persone, dall’anziano figurante che non riusciva mai a prendere il frutto giusto durante la propria sequenza alle ballerine seminude che ho dovuto implorare di mettere qualcosa di più che dello scotch nero sui capezzoli o sarebbe sembrato un video hard; un unico lungo e continuo aneddoto!

Sono state 13 impegnativissime ore di ripresa, alla fine delle quali le comparse esauste hanno divorato tutta la frutta presente sul set. Purtroppo ce n’era così tanta che ho passato le due settimane successive alle riprese a mangiare meloni e pompelmi di ogni foggia e fattura, oramai ho un sovrappiù di vitamine che penso mi abbia reso una specie di supereroe.

Ci puoi anticipare qualcosa sul tuo prossimo album?

Sarà prodotto da Marco Ulcigrai (I Ministri, Il Triangolo, LeLucidellaCentraleElettrica) e andrà a toccare sonorità che fino a ora avevo soltanto potuto sognare di avere a mia disposizione. Anche la scrittura di per sé sarà molto più libera da vincoli artistici cui ero stato legato dalle produzioni precedenti, in primo luogo la “condanna” a dover cercare sempre di calare la carta Simpatia. Io sono antipatico e voglio che si sappia!

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