Anticipato dai due singoli Cristalli e Letargo è disponibile su tutti gli store digitali (II), il secondo capitolo dei Gastone pubblicato da Mattonella Records. A due anni di distanza dall’uscita dell’album di debutto, la band di Leonardo Antinori e Marco Bertuccioli produce un disco con un sound più malinconico e misterioso rispetto al primo, provocato dalla scomparsa dell’omonimo cane tra le onde del mare Adriatico in una riviera senza ombrelloni che ne svela la vera essenza.

I Gastone sfuggono ai canoni del nuovo cantautorato pop collegandosi all’alt-rock italiano. Per questo l’album dirige melodie e ritmiche che scandiscono un universo sonoro fatto di arpeggi eterei e psichedelici. L’album scritto e composto nel periodo compreso tra settembre e dicembre 2018 è stato registrato, mixato e masterizzato da Alessandro Gobbi presso i Caffiero Sudios di Fano.

Gastone traccia per traccia

Un battito molto serrato introduce a Letargo, prima traccia del disco e anche singolo di presentazione. Ed è la presentazione di un lavoro particolarmente articolato sulle sonorità, ora vibranti ora più morbide, con un drumming particolarmente vivo.

Si salpa con Transatlantico, che ha modi gentili, soprattutto per quanto riguarda il cantato, caratteristiche narrative fluide e così i suoni, che si muovono liquidi e sembrano illustrare la sala da ballo di cui racconta il testo.

Particolarmente vibrante, ecco poi Cristalli, altra canzone scelta come singolo, piuttosto internazionale nei suoni, capace di accelerazioni improvvise e di rallentamenti meditativi.

Riccioli di chitarra e drumming sempre fantasioso quello che caratterizza Febbre, tutto sommato un dei pezzi più tranquilli del disco.

Qualche accordo di chitarra nel vuoto per l’introduzione di Invecchiando, con la voce che poi entra e svaria.

Un’onda improvvisa di lutto coglie con Condoglianze, canzone in morte di qualcuno di caro, in cui la vicinanza è l’unica risorsa per accettare l’inevitabile.

Si termina con Ombra, che parte pianissimo e poi si irrobustice di battiti e di racconti, con gli archi sullo sfondo che addolciscono i sentimenti. Finale elettrico e ipnotico.

Difficili da catalogare, facili da apprezzare i Gastone, protagonisti di un lavoro a molti strati, ricco di dettagli sonori e di testi molto curati, con la pretesa, rispettata, di spingersi sempre un po’ più in là nel campo dell’originale.

Genere: alt-rock

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