Magnetic è il nuovo album del producer e musicista con base a Londra Gaudi, che presenta una selezione di suoni dal catalogo dell’etichetta sperimentale RareNoise Records, insieme ai contributi diretti di diversi musicisti di alto calibro del mondo del rock, del jazz e dell’elettronica. Amato e noto fino a oggi per la combinazione di generi e per le sue produzioni a stampo dub di alta qualità, in Magnetic Gaudi mostra un altro aspetto del suo io musicale, altri scorci dei suoi paesaggi musicali, e lo fa anche grazie alla collaborazione e il supporto di grandi musicisti come Bill Laswell, Colin Edwin, Eraldo Bernocchi, Steve Jansen, Pat Mastellotto e molti altri
Gaudi traccia per traccia
Si parte dal 30Hz Dub Prelude, un’introduzione soffusa ma ritmata, in cui il basso di Edwin fornisce una linea e gli altri strumenti seguono lungo piste dub. Più serrato il movimento e il ritmo di Opus 12, con il basso ancor ain evidenza e poi le tratiettorie che cominciano a intersecarsi con un’ascesa orchestrale con tracce di rock.
Memories rallenta i battiti e regala escursioni tra dub e psichedelia. E dopo Electronic Improptu in E-flat Minor, che emerge da panorami industrial/noise per raggiungere vette melodiche rarefatte, ecco una Nocturnal Sonata che si lascia condurre in bassifondi levigati e ricchi di groove.
Si accelera, ma si va anche a pescare in ambito new wave con Die Ballade Vom Frosch, con un Mastellotto molto determinato dietro i tamburi. Si chiude con il pianoforte di Roger Eno e il basso di Laswell a fare da cornice alla composizione di Epilogue Leitmotif, che Gaudi porta a piani di differente altezza e spessore.
Un lavoro notevole, quello del producer Gaudi, che come un ottimo regista sceglie un cast di assoluto livello per un album che regala molto a livelli di intensità, immaginazione, arrangiamenti, esecuzione.