Bene è il titolo del nuovo singolo di Gavio che si interroga su quello che sarebbe potuto essere di una relazione a distanza che volge al termine.

Ciao e benvenuto Gianfrancesco, Bene è il tuo nuovo singolo, che episodio ha portato alla sua nascita?

Ciao a tutti, credo sia un punto comune per molti cantautori quello di sfruttare ogni evento della vita, la vita di tutti i giorni. Mi trovavo a Milano ed ero di ritorno da una serata, sapevo dove andare ma non avevo la certezza di ricevere una risposta, così ho passato un’ora davanti a un citofono senza ricevere risposta, lì ho buttato giù le prime frasi di questa canzone che poi ho ultimato nel locale del kebabbaro accanto al portone che ormai era entrato a far parte della storia.

Con In tasca hai inaugurato una nuova fase del tuo progetto artistico, più intimista. Da cosa deriva questa scelta?

Questa scelta è arrivata in maniera naturale, quando quello che rincorrevo era mascherato da produzioni che non rispecchiavano l’idea originale dei pezzi. Ho iniziato a suonare in giro chitarra e voce anche i pezzi che tutti ricordavano arrangiati da tanti strumenti e ho notato che avevano un impatto diverso sulle persone, c’era qualcosa che riusciva ad arrivare. Non avevo ancora avuto
il coraggio di mettere la firma sul vestito delle mie canzoni e finalmente ho sentito di farlo, non so con sicurezza quanto sia vincente però so che è fatto da me, è vero.

Da Musicultura ad AmaSanremo a oggi, quanto ti senti cresciuto artisticamente e quale principale insegnamento hai tratto da questi quasi dieci anni di carriera?

Musicultura è stata la mia prima esperienza nel panorama nazionale della musica d’autore, li mi sono sentito ascoltato e ho capito molte cose su questo “lavoro”. In ogni percorso artistico non c’è mai una strada sicura e soprattutto le strade a volte prendono uscite diverse. In questi dieci anni di musica ho avuto modo di ascoltarmi diverse volte. Quello che si crea viene dal nostro vissuto e
purtroppo questo mondo artistico spesso mi ha fatto credere che bisognava avere un modello, dei canoni da rispettare per “arrivare” a più persone. Oggi dopo tante pause posso dire che la felicità di vivere questa passione la si può trovare nell’espressione di un bisogno reale, in una sola persona che apprezza quello che abbiamo realizzato, senza nascondersi dietro una maschera o
dei numeri.

Qual è il principale obiettivo che ti poni nel tuo futuro prossimo?

Mi piacerebbe prendere la mia chitarra e girare un po’ ovunque per presentare a nuove persone quello che scrivo… un disco, chissà.

Pagina Instagram Gavio

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