Si esplorano i meandri della drone music con Hexn, alias di Alberto Brunello, già in Hartal!, Body of reverbs. Due soli brani ma per un totale di oltre dodici minuti, che vanno a comporre YY.
La prima uscita vinilica di Hexn è un micro-concept che esplora il dualismo eterno di luce e ombra dagli albori del tempo. In questo disco, è coadiuvato dal maestro Giuseppe Dal Bianco, che ne ha curato i fiati selezionando strumenti tradizionali di culture lontane, arricchendo ulteriormente e dando nuove tinte e sfumature al tutto.
Hexn traccia per traccia
Il percorso di Balance, la prima delle due tracce che compongono YY, si muove con lentezza e quasi con fatica, come strisciando, su suoni e rumori che si elettrificano sempre di più. Ci sono lontane sensazioni di origine orientale, c’è qualcosa di floydiano/barrettiano, ma c’è soprattutto una crescita continua e costante.
La seconda e ultima traccia è Complementary rather than opposing, in cui gli Orienti lontani si fanno più vicini fin da subito e il battito è più forte. A emergere dalle nebbie sintetiche però sono voci di origine tribale, a celebrare una danza in loop.
Due brani sono poco per trarre un giudizio, ma è evidente come le domande di Hexn/Brunello siano poste nella maniera corretta. Il mini concept è efficace e disegna linee chiare nella sua poetica e nel suo stile.

