Jack Adamant, “Lunch at 12 since ’82”: la recensione

jack adamantLunch at 12 since ’82 è il primo ep solista di Jack Adamant (voce, basso e chitarra dei Valerihana, band italiana di rock alternativo) in uscita a settembre per AR Recordings. Italiano di origine ma svedese di adozione, Jack Adamant racchiude nei cinque brani che compongono l’album una sincera e appassionata riflessione personale sui rapporti umani, con una particolare attenzione rivolta ad alcune circostanze riguardanti la vita di coppia.

Dopo aver vissuto situazioni sentimentali alquanto ostiche se non proprio difficili”, afferma Jack Adamant, “onestamente non credevo quasi più nei rapporti di coppia. Tempo fa tornai in Italia per prendermi un periodo di riposo e riflessione, durante il quale mi alzavo con comodo la mattina, scrivevo qualcosa, limavo qualche testo o arrangiavo alcune linee di chitarra. Puntualmente, però, ogni giorno a mezzogiorno in punto, sentivo mia madre chiamarmi perché il pranzo era in tavola”.

“Quello spacco così preciso mi diede modo di riflettere su alcune cose in particolare. La principale era questa: da quanto tempo queste due persone (mio padre e mia madre) seguono questa routine così precisa e scrupolosa? Da quanto tempo stanno insieme così? La risposta era semplice: mio padre e mia madre pranzano insieme a mezzogiorno in punto fin dal 1982, l’anno in cui si sono sposati. Ora siamo nel 2017 e sta accadendo ancora. Mi feci una ragione sul fatto che non tutte le storie finiscono. Sono in tantissimi ad affrontare le difficoltà per andare avanti sempre e comunque”.

Jack Adamant traccia per traccia

Si chiama Easy to Find la canzone di apertura, nonché il primo singolo estratto dall’ep: una ballata molto morbida, con influssi folk ma anche con interventi melodici e aperti interventi degli archi, ma anche con una chitarra elettrica ruggente e struggente nel finale.

Si punta su toni leggermente più ricchi di groove con One fell swoop, che mantiene un buon carattere ma con qualche punta di acidità distribuita qui e là. Qualche sprazzo post grunge emerge da Emotional sadness percorsa da altri fremiti portati avanti dai sample degli archi.

Partenza piuttosto concitata per For Nothing, che rimette al centro la voce ma sorreggendola con un arpeggio di chitarra molto continuo. Arriva poi anche la chitarra elettrica a fornire energia ulteriore. Si chiude con una più contenuta e moderata Without,

Un ep compatto, con un sound omogeneo e con idee significative: Jack Adamant presenta un biglietto da visita interessante e che può portare a sviluppare spunti di valore nel prossimo futuro.

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