Vertical Horizon è il nuovo album della all-female metal band Killin’ Baudelaire, in uscita per Bagana / Pirames International, che sancisce il nuovo accordo discograficocon M&O Music per Francia e Benelux.
Killin’ Baudelaire traccia per traccia
Si parte piano con Lullaby, ma è soltanto l’intro: poi la canzone d’apertura prende fuoco e si rivela una ninna nanna particolarmente rumorosa e dai ritmi altissimi.
(Ex)Ecute rallenta parzialmente i ritmi ma non fa meno rumore, anzi il drumming è ancora più clamoroso.
Dimostrazioni (corali) di disinteresse quelle contenute all’interno di Don’t Give a Fuck, altro pezzo parecchio carburato.
Ci sono molte schermaglie furibonde all’interno di Tearing All Your Words Down, che propone dialoghi e armonie vocali, con la batteria sempre al massimo dell’attività.
Building Ends ha le fattezze della classica ballad metal, ricca di sfumature e di melodia. Parte piano e poi si allarga The Mongrel, che costruisce dinamiche rapide e intense.
Il livello di ira sale particolarmente con Later/Hater, in cui il cantato torna a livello growl. Con S.T.A.Y. le influenze si fanno decisamente 90s, per un pezzo cupo e violento.
C’è la chitarra ad aprire con forza Still Burning. Le atmosfere si fanno più scure e il cantato quasi hip hop con Leader=Deceiver.
Chitarre molto vibranti quelle che aprono Blind Fate, molto diretta e direzionata in modo sicuro e senza esitazioni.
Shoot è una canzone quasi sbarazzina, per essere comunque un brano di grande potenza.
Il disco chiude con la title track, Vertical Horizon, che ha istinti sonori più variegati e mescolati.
Si sottolinea spesso come le Killin’ Baudelaire siano una “all female metal band” (l’abbiamo fatto anche noi a inizio articolo) ma a prescindere dal sesso delle componenti, è su “metal” che va posta l’enfasi: questo è un disco particolarmente potente e ricco, fatto con i giusti crismi e che può senza dubbio appagare i fan del genere.