Pulviscolo è l’ultimo video dei Leda: tratto da Memorie dal futuro, il clip della band che vede alla voce Serena Abrami trasmette tutte le oscurità che si annidano nel testo del brano. Sotto al video, l’intervista alla band.

Mi raccontate come nasce la canzone “Pulviscolo”?

La canzone nasce da un riff di chitarra che Enrico aveva iniziato a suonare durante un’improvvisazione in sala prove, a cui sia la batteria di Fabrizio che il basso di Mirko si sono agganciati in maniera del tutto naturale. È stato poi il turno della voce, diventata più concreta quando abbiamo riadattato una poesia del nostro amico scrittore Francesco Ferracuti.

In fase di registrazione Serena ha aggiunto un Rhodes che ha fatto da collante tra le varie parti. Così che è nata Pulviscolo, fluida e istintiva come il resto dell’album.

Il video vela e svela… Mi raccontate qualcosa del suo concept e della sua realizzazione?

I ragazzi della Caos Crew hanno saputo cogliere in pieno lo spirito del testo. Anche in questo caso il concept è arrivato in maniera spontanea. Il tema ruota attorno all’importanza di saper cogliere gli attimi di silenzio, apparentemente vuoti, come preziose occasioni di concentrazione su noi stessi, sul nostro io.

Il “non fare nulla” non è sempre tempo perso e dovremmo tutti integrare momenti come questi nelle nostre esistenze, spesso troppo veloci e rumorose. Il video è stato girato lo scorso settembre nell’arco di una giornata. Le competenze dei ragazzi della Caos unite alla loro umanità hanno creato un ambiente nel quale ci siamo trovati subito a nostro agio, soprattutto durante la parte in cui suoniamo.

C’è un momento molto forte, quello della caduta del velo, che cambia il clip e la canzone. E’ stato difficile da girare oppure è stato un “buona la prima”?

Abbiamo girato quella scena diverse volte per trovare il giusto accordo tra la musica, i passi e il momento della discesa del telo. Il regista in quel momento ci ha diretto dall’alto, mentre reggeva il telo assieme a un altro ragazzo della Caos Crew… un video professionale e artigianale allo stesso tempo, in cui tutto l’impegno è sempre accompagnato da grandi risate.

E’ passato qualche mese dall’uscita di “Memorie dal futuro”, il vostro ultimo album. Giudicandolo in prospettiva, qual è il vostro giudizio sul disco?

L’album contiene le canzoni che avremmo voluto ascoltare o comprare e ci fa piacere che abbia ottenuto un bel riscontro da parte della critica. Sicuramente è un album dove abbiamo messo tutta la nostra onestà, fregandocene delle mode e delle logiche di mercato. Abbiamo suonato quello che siamo davvero, sia come singoli che come musicisti. A distanza di diversi mesi dalla sua uscita ancora ci divertiamo a suonarlo e ci piace riascoltarlo.

Che cosa ci dobbiamo aspettare dai Leda da qui in avanti?

Altra musica, in studio, ma soprattutto dal vivo. Abbiamo tante idee, nonostante facciamo questo lavoro da parecchi anni sentiamo un’urgenza ancora forte e propositiva. Sappiamo benissimo che l’Italia non è il posto migliore per i musicisti, specie in questo periodo, però abbiamo molta perseveranza, che ci dà la forza di andare avanti. Finché avremo delle idee e qualcosa da comunicare, ci troverete sempre con gli strumenti in mano!

Pagina Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi