I Metrò hanno pubblicato Giove, un singolo che però è accompagnato anche da un videogame in stile arcade “antico”. Li abbiamo intervistati.
Volete riepilogare la storia della band fino a qui?
Certo! I Metrò nascono nel 2013 dalla voglia di mettere su una band di inediti, avevamo qualche brano, abbiamo iniziato a lavorare prima da soli e poi, con la nostra vecchia etichetta, abbiamo pubblicato il primo brano La Parte Più Debole. Nel 2015 abbiamo pubblicato 130 volti che è stata un po’ la nostra fortuna visto che con quel brano abbiamo vinto molti concorsi e siamo entrati in rotazione radiofonica su Radio Deejay.
Da lì in poi alcune pessime scelte ci hanno costretti a stare fermi per troppo tempo. Nel 2018 abbiamo ripreso a scrivere cose nuove e sono nati i brani che comporranno il primo album, tra cui Giove.
Mi raccontate come nasce “Giove”?
Giove è nato in un giorno, a Roma, testo e musica assieme. Qualche mese dopo, in studio a L’Aquila, abbiamo iniziato a produrlo e abbiamo ovviamente rimesso mano anche al testo.
In verità abbiamo lavorato sul brano con così tanta frenesia e ansia che a oggi non ci sembra vero che sia uscito! E sta anche andando molto bene!
Avete scelto di accompagnare il singolo con un videogame di stampo molto “antico”: come nasce l’idea?
L’idea è venuta spontanea dopo l’ennesimo videoclip di una band emergente che ci è capitato sotto gli occhi. Ci siamo resi conto che oggi è davvero troppo facile creare contenuti grafici di grande qualità ma di poco spessore. Poi su youtube è diventato troppo facile “barare”.
Allo stesso tempo volevamo qualcosa che veicolasse il brano senza annoiare quindi non un videoclip ma un videogame. Il videogame è in stile anni ’80 così come il brano, tutto è volutamente un po’ dark. Lo trovate qui
Quali saranno i prossimi passi dei Metrò?
Tanto lavoro in studio, un po’ di live (si inizia il 5 aprile da Padova, Gran Teatro Geox) e tanto tanto lavoro sulla scrittura. Solo così si crea qualcosa di bello!