A quasi un mese dalla loro esibizione sull’iconica collinetta del MI AMI Festival, lo scorso 25 maggio, Ministri pubblicano il loro primo disco dal vivo, “Live @ MI AMI Festival” (Nigiri/Sony Music Italy): sei pezzi scelti all’interno di una scaletta serrata, un ep che raccoglie alcuni dei brani più apprezzati del trio, nella loro versione live.

A 17 anni dal loro esordio al festival più importante per la musica indipendente italiana, il trio milanese ha nuovamente incendiato il palco del MI AMI. Come regalo ai fan che hanno sfidato la pioggia al Circolo Magnolia, cantando e pogando nel fango, e a quelli che da anni chiedono un album live, i Ministri hanno deciso di pubblicare un estratto del loro concerto in questo nuovo ep.
Come ulteriore regalo ai fan, è già disponibile su YouTube il video di “SPINGERE”, brano estratto dall’ep live: 

Questo disco dal vivo nemmeno era in programma, ma quando abbiamo scoperto che qualcuno aveva registrato una parte del concerto abbiamo pensato che fosse la serata e il palco giusto da ricordare. ‘Live @ MI AMI Festival’ è un EP di 6 pezzi, suonato in trio e cantato da un’intera collina. Sarà anche il primo live registrato ad un festival che ha scritto molte pagine della musica italiana in questi ultimi anni – e siamo felici di aver scritto la prima pagina di un nuovo capitolo

Ministri traccia per traccia

Il sestetto di brani è aperto quasi timidamente da Spingere, che ritarda la prima esplosione elettrica. I numerosi “A dire il vero” del brano trovano l’approvazione e il sostegno del pubblico che canta, mentre l’energia del terzetto si riverbera già in maniera concreta. E chilometri, e chilometri…

Dragogna si ricorda ancora della sua chitarra in particolare in I Soldi Sono Finiti, che impazza con forza e senza alcun compromesso. L’essenza vera del suono del gruppo è racchiusa in questi movimenti semplici ma di impatto frontale devastante. “Ma noi non siamo puliti/suoniamo per non lavorare mai“: un grido di battaglia che si può estendere anche ad altre professioni, tipo quella del giornalismo musicale. Divi dialoga con il pubblico prima dell’inevitabile conclusione violenta.

Accordi più aperti con Stare dove sono, con le sue malinconie elettriche, i suoi dolori e le sue ambizioni. “E’ da sempre che lavoro/solamente sull’idea/che hai di me“: una dichiarazione di dipendenza che le schitarrate non fanno che rendere ancora più seria.

Si torna a fare parecchio casino con Vicenza (La Voglio anch’io una Base A), con tutte le sue quotidianità particolari, con le sue storie e i suoi riverberi stoner. L’importante è fare i fari a tutti quanti.

C’è Fidatevi a mettere in riga tutti: “noi siamo i non violenti con la bava ai denti“, per un pezzo che lavora duro su più livelli, riasfaltando il pubblico con il dialogo vocale e con un’intensità potente e vibrante. Si chiude con Il peruviano, il vecchio/nuovo singolo che è stato presentato proprio poco prima del live milanese.

La domanda è sempre quella: nel 2024 c’è ancora spazio per i dischi live? La risposta è sempre boh. Nel senso: ovvio che queste sei canzoni registrate al MI AMI non cambieranno la percezione generale (e non renderanno più ricchi) i Ministri. Però è anche vero che se si intende il disco come una fotografia di un momento importante per la band, allora il risultato è più che raggiunto.

Perché i Ministri dal vivo spaccano e continuano (e si spera, continueranno) a spaccare come pochissime altre band su suolo italico (madonna come mi è uscita meloniana questa). Perciò è indubbiamente positivo che anche chi non si è inerpicato sulla collina del MI AMI abbia un piccolo spaccato di quell’energia lì. Tra l’altro senza prendere neanche una goccia di pioggia.

Genere musicale: rock

Se ti piacciono i Ministri ascolta anche: The Zen Circus

Pagina Instagram I Ministri

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