Uscito su etichetta Tiktalik/Rollover Production, Il Faro la Tempesta la Quiete è il nuovo disco della cantautrice Ilaria Pastore, successore dell’esordio “Nel mio disordine”. La cantautrice milanese ha prodotto da sé, con la collaborazione di Gipo Gurrado agli arrangiamenti, il nuovo lavoro.
Per la prima volta Ilaria Pastore non ha suonato la chitarra in tutte le tracce ma ha lasciato, come spiega lei, “che fosse la voce la vera protagonista, mentre le mani di altri tessevano la trama attorno a me e alle mie parole. Con fiducia, rischio consapevole e fiero”.
Ilaria Pastore traccia per traccia
Si parte da Ricordi migliori, voce e acustica, in cui, da buona tradizione cantautorale, il contenuto testuale prevale del tutto. Si prosegue con Jole, ritratto di donna con toni leggermente più jazzati. Il pezzo si anima e si inacidisce dopo i primi passaggi, mostrando una buona personalità.
Buio pesto costruisce una struttura di canzone d’autore, dentro alla quale si inscrivono tastiere e archi, qualche cambio di ritmo e una sorta di inquietudine tranquilla. Si torna a un discorso minimale, voce e chitarra, con Tu Sbufferai, che ha per tratto distintivo una dolcezza diffusa.
Con un’introduzione che può ricordare gli accordi della beatlesiana Blackbird, si presenta a passo cadenzato Polaroid, che nella seconda parte aggiunge volume e ossatura alle sonorità del pezzo. Si passa ad atmosfere swing e un po’ vaudeville con Compro Oro, che utilizza i ben noti esercizi commerciali più come metafora che come oggetto di critica sociale. Nel finale curioso coro maschile che può far pensare ad altri episodi di cantautori recenti (Pacifico, per esempio).
Si rimane su parametri di una certa animazione, anche se meno big band, con Il Dubbio, mentre Va tutto bene torna su idee molto tranquille e su sonorità che piano piano tendono all’orchestrale, con batteria e pianoforte che arricchiscono la scena. Si chiude con Decifrato, toni delicati e pianoforte, ma anche una certa passione crescente.
Lp ricco di intensità, quello messo sul piatto da Ilaria Pastore: gli inevitabili caratteri da cantautrice si coniugano bene con le sonorità scelte nella maggior parte delle canzoni, ottenendo un disco molto ricco e completo.
