Seasurfer, “Vampires”: l’aperitivo con l’ep

I Seasurfer, basati ad Amburgo, sono il progetto creato da Dirk Knight, bypassando il concept di una band in senso tradizionale, circondandosi di un collettivo di cantanti e musicisti che lo assistono nel dare forma alla sua idea di suono.
E sono anche i protagonisti dell’ #aperitivoconlep di oggi, grazie a Vampires. In questo ep compaiono le vocalist amburghesi Apolonia e Änni Bird e l’inglese Steven Burrows (And Also The Trees) al basso.
Negli anni Novanta Dirk faceva parte della cosiddetta scena “Heavenly Voices” con la sua band di allora Dark Orange, che militava nel roster della cult label tedesca HYPERIUM, collaborando con musicisti del calibro di Robin Guthrie dei Cocteau Twins. Il suono sfocato e sognante, ma allo stesso tempo potente, dei Seasurfer, definito da Dirk stesso “dream punk”, gli è valso l’apprezzamento degli appassionati di band come Slowdive, My Bloody Valentine e Cocteau Twins.
Seasurfer traccia per traccia
Il disco si apre con dolcezza: Into Dust ruota su se stessa con la forza del sogno, abbracciando l’ascoltatore e avvolgendolo con spire che risultano gentili dall’inizio alla fine del brano.
Molto più netti i confini di Sad Song, che picchia duro e fa pensare immediatamente ai Cure di marca Pornography e ai loro numerosi cugini dell’epoca, se non fosse che la voce è femminile e comunque le oscillazioni oniriche sono sempre possibili.
The Calling sceglie atmosfere più sfumate e melodiche, sciogliendosi in malinconie pervasive. Si chiude con un titolo molto bellicoso, Bring Me His Head, ma anche con aria tutto sommato inoffensiva, benché con qualche stilla di ambiguità di fondo.
Buon lavoro per Dirk Knight e i suoi Seasurfer, che pur facendo riferimento a personale mutevole riescono a risultare coerenti e compatti a livello sonoro, ottenendo un risultato decisamente godibile.