Prosegue la curiosa parabola del progetto Veivecura, guidato sin dalle origini nel 2010 dal musicista siciliano Davide Iacono: Volersi bene è il nuovo disco della formazione. L’album, composto da nove tracce, è un racconto intimo e riflessivo della quotidianità condivisa con un’altra persona, a tratti sfuggente, ma che si rivela sempre la più importante.
Veivecura traccia per traccia
C’è un po’ di Giorgio Poi e un po’ di Battisti, soprattutto nella ritmica, all’interno delle Generiche domande che aprono il disco, tra itpop e cantautorato.
Molto sentimentale e morbido l’approccio di Bipolare, che parla di mutande chiuse nel cassetto ma anche di assenze evidenti e dolorose.
Mantra rosso mantiene le atmosfere molto calme e quasi caute, con un po’ di suggestione sonora sparsa intorno.
Problemi di crescita quelli affrontati all’interno di una piuttosto vivace ed elettronica Fuori città. In città ci si rientra per Roma è una brace, piuttosto dreamy e soffusa, con un po’ di chitarra elettrica a rendere più nervoso il percorso.
L’agitazione e i fiati contraddistinguono L’Impero Celeste, molto movimentata e ricca di strumenti e sensazioni. Si torna ad atmosfere molto tranquille con la malinconica Stanotte qui.
Problemi di vomito e di ricordi all’interno di Un’altra sigaretta, che armeggia, evocando “parole di plastica”. Chiusura addolorata e con consistente aiuto del pianoforte, passeggiando su Vetri rotti.
Sempre buono il livello della produzione dei Veivecura, partiti dal post rock per approdare a un itpop molto tranquillo. L’impressione però è che sarebbe bene iniziare a pensare a qualcosa di nuovo, ad andare oltre questa formula interessante ma non esageratamente innovativa.
Genere musicale: itpop
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