Qui è il nuovo disco di Bonetti, in uscita per Bravo Dischi e Labellascheggia. L’artista ha dichiarato di aver messo tutto se stesso in questo lavoro, come mai prima d’ora. Con la coproduzione di Fabio Grande, il lavoro contiene sette tracce.

“Camionisti”, la canzone che apre l’album, e “Le risaie”, quella che lo chiude, descrivono due viaggi da o verso un qui generico rappresentato dai cinque brani centrali. Un qui che non è solo geografico, ma che si fa quotidiano, tra passeggiate, cerette, viaggi in metro e sguardi appoggiati sulle cose. Un qui che diventa esistenziale, rappresentando quel posto che cerchiamo e che, magari anche solo per poco, possiamo in qualche modo definire nostro.

Un ricorso a strutture non tradizionali in cui la fusione tra testo e musica prova a rendere tridimensionale il senso di sospensione che caratterizza questa ricerca. Non a caso il disco si conclude con una domanda che, se da un lato non dà certezze, dall’altro sintetizza tutto il percorso fatto: “Ma per qui intendo questi prati, queste quattro case umide, o il corpo che ci tiene?”

Bonetti traccia per traccia

Oscillazioni e battiti orientano Camionisti, il lungo brano che introduce il disco. Finita la lunga introduzione strumentale si parte con un cantato che sa di autorale, descrittivo e anche un po’ battistiano.

Un po’ più standard e pop gli istinti contenuti in Non ci conosciamo più, che comunque offre ospitatlià al sax, disegna qualche atmosfera notturna, poi la anima con il drumming. Il testo parla d’amore ma vaga con altrettanta libertà.

“Son quarant’anni che piove”, racconta la ballad Ceretta, piuttosto intima e breve. Siamo vivi “dedicata” alla città natale (“è più facile trovare un sorriso in galera/piuttosto che a Novara”) è un’affermazione di vitalità con molti ingredienti sonori e un arrangiamento interessante.

La metro alle sette si giova dei suoi ritmi sincopati per dipingere un affresco morbido e nebuloso, molto mattutino. Si prosegue con un Carnevale piuttosto pensoso e malinconico, anche un po’ rabbioso qui e là.

Si oscilla tra i suoni de Le risaie, in un andirivieni di suoni morbidi e di concetti gentili, prima che l’uscita dal disco diventi rigogliosa e importante.

Pensoso, per quanto pop, il disco di Bonetti si fa apprezzare perché dotato di più dimensioni e capace di andare al di là della classica canzone da tre minuti. L’ibrido tra cantautorato e pop è stato già declinato in tutte le salse, eppure Bonetti riesce a trovare una formula personale più che apprezzabile.

Genere: cantautore itpop

Se ti piace Bonetti assaggia anche: Porto Leon

Pagina Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi

sungaitoto toto togel deposit 5000 toto slot situs toto situs toto situs toto bo togel terpercaya