Si chiama Non siamo mai stati l’album di debutto del duo acustico formato da Cri (chitarrista) e Sara Fou (voce), in uscita oggi, venerdì 1° giugno 2018 per Sciopero Records/Self e prodotto da paolo Enrico Archetti Maestri (Yo Yo Mundi).

Il disco è stato registrato e mixato tra novembre 2017 e febbraio 2018 presso lo studio
Suoni e Fulmini di Rivalta Bormida da Dario Mecca Aleina, sotto la produzione e la direzione artistica di Paolo Enrico Archetti Maestri, eccetto le chitarre di Song for Pietro e Rime di vita registrate all’Acoustic design studio di Milano da Pietro Nobile.
Mastering a cura di Alessandro Ciola, Imagina Production, Torino.

Cri+Sara Fou traccia per traccia

Si parte da Il vizio, ballata studiata per mettere in evidenza le qualità vocali di Sara e già scelta come singolo e video. Nei suoi passi aggiunge gli archi a un pezzo che ha momenti di forte impatto e altri più morbidi e fluidi. La voce si sdoppia e si moltiplica, mentre la chitarra opera a diversi livelli.

Rime di vita recupera in compostezza, almeno sulle prime, per poi rivelarsi torrenziale e sorretta da drumming robusto. Lettera di morte apparente, al contrario delle precedenti, non procede a salti ma cresce in modo omogeneo, con assortimento di strumenti in grado di supportare l’aumento, in termini di pathos, del brano.

Malinconia struggente è l’ingrediente principale di Ciliegio, anch’essa in crescita ma più limitata. L’ennesima canzone sul tempo opta per il dialogo tra voce maschile e femminile, con un’aria di composizione antica e d’autore.

Ecco poi L’abitudine, che espone le proprie intimità con pudore ma anche un po’ di astio. Novembre porta in rilievo un mese importante anche per il produttore (si vedano antichi Yo Yo Mundi). Ma qui il pathos è del tutto diverso, con una canzone che è autunnale soltanto in linea teorica, con suoni e scintillii.

Si torna a una calma malinconica con la prima parte di Let’s waltz, che poi inizia a danzare

E dopo l’intermezzo solo strumentale di Song for Pietro, si chiude con La linea della lama, ovviamente tagliente, ma anche ammorbidita da suoni di flauto e momenti di pausa.

Idee molto chiare, talvolta semplici e talvolta più articolate, quelle che stanno alla base del lavoro di Cri+Sara Fou. Gli elementi di costruzione possono essere antichi, le modalità anche, ma il risultato è un disco completo, convinto, risolto, e di ascolto anche corroborante.

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