Le nuvole si spostano comunque è il nuovo disco di Edoardo Chiesa in uscita il prossimo 19 gennaio, a due anni abbondanti da Canzoni sull’alternativa, il fortunato debutto a cui è seguito un tour di un centinaio di date.
Anticipato dal lyric-video di Dietro al tempo, Le nuvole si spostano comunque è composto di dieci tracce suonate in trio chitarra-basso-batteria, oltre alla voce di Chiesa che è il tratto distintivo più evidente.
“Quando ho deciso di dedicarmi ad un nuovo disco – racconta Edoardo – avevo ben chiaro in mente che cosa volevo. Si trattava di fare un disco che, rispetto al primo, si muovesse di più sulla sfera emotiva e lo facesse con pochi ma efficaci elementi. Volevo che i suoni al suo interno fossero reali e caldi e che il cantato non urlasse, ma raccontasse. Volevo qualcosa di semplice ma allo stesso tempo potente e vero”.
Edoardo Chiesa traccia per traccia
Occhi è la prima traccia del disco, un pezzo pensoso e per forza di cose contemplativo, sorretto da un movimento acustico molto contininuo. Dietro al tempo condivide gli ingredienti base della canzone precedente, ma con un ritmo un po’ più “ballato”, anche se in modo morbido.
Domenica si divide tra sentimenti lieti e un certo spaesamento, il tutto in un contesto pop. Le porte sceglie un linguaggio più ironico, punteggiato da ritmi che risuonano più profondi.
E dopo le porte, La chiave, un percorso lento e raccolto, probabilmente la prima vera canzone malinconica dell’album. Il filo se la prende con l’eccesso di tecnologia che danneggia i rapporti.
Se fossi in te ha spunti narrativi distesi su un piano acustico e amaro. Radici è tra le più vivaci, con un buon lavoro di basso. Voci, al contrario, si adagia su idee di rimpianto. Un’altra vita è la chiusura, sincopata, acustica, minimal e dal vago sapore jazz.
Edoardo Chiesa si conferma voce sincera e piena, con il talento del cantautore classico e con canzoni ricche di significato e ben scritte.