Edwige: Milano è come il pranzo di Natale

E’ uscito venerdì Dejasempre, il nuovo singolo di Edwige – cantautrice tra itpop e trap che dalla Sardegna si trasferisce a Milano e decide di raccontare la città a suo modo, fissandola nell’immagine di una ragazza vestita in un modo che è impossibile da dimenticare. Un nuovo brano intimo e personale che s’insinua in un genere popolare, ma con un certo distacco e sofferenza, che non è scontato ritrovare altrove. Abbiamo parlato un po’ con lei.

Chi è Edwige, e in cosa si differenzia da Emanuela Mereu? 

Edwige è il lato più profondo di Emanuela Mereu. Emanuela Mereu, invece, cerca di riflettersi in Edwige con il lato più ironico. Quindi è come se ci fosse una relazione bidirezionale che si alimentano a vicenda. Edwige è sicuramente solo il lato artistico. Emanuela Mereu (lamereu) è incasinata persa, una studentessa di psicologia del marketing e comunicazione qualunque, sommersa dalle cose da fare, con mille progetti attivi.

Emanuela Mereu è improvvisazione: fotografa, fa video, fa la giornalista, gestisce tutti giù parterre, il suo team, organizza eventi e mille robe. (Mi sento in una condizione un po’ borderline, visto che sto parlando di due mie identità in terza persona ahahah).

E invece Dejasempre di cosa parla? E’ un brano autobiografico?

Sì, è un brano autobiografico che rispecchia il mio modo di scrivere e raccontare i miei vissuti. In Dejasempre parlo di un incontro con una persona che è stata per me importante e di uno scontro con le mie emozioni, con me stessa, la tristezza e la grinta di ritrovarmi tutta sola in una grande città, come Milano.

Com’è Milano per chi è appena arrivato? Come dovrebbe essere?

Milano secondo me è bellissima. Quando arrivi, ti fa sentire come in un pranzo di Natale con i parenti, all’inizio vuoi scappare, per le tante persone che ci sono attorno, con le voci che si confondono, e alla fine ti riesci a concentrare soltanto con le persone e sulle voci che vuoi sentire. Che è un po’ la metafora che rispecchia Milano, per l’appunto, offre tantissime opportunità, tantissimi eventi, tantissime persone, quindi un po’ devi decidere da che parte stare.

Presenti il tuo progetto con i nomi di tre alcolici e ci commenti le tue scelte?

Amaro Montenegro: perché le cose che scrivo ti lasciano un po’ con l’amaro in bocca perché non sai come vanno a finire.

Gin Tonic: Per la grinta delle basi musicali che non deve mai mancare, come un Gin Tonic durante una serata.

Long Island: perché i miei testi ti danno quella botta di dolcezza che un po’ non ti aspetti.

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