Ne parlano come del “figlio” di un periodo particolarmente complicato: fatto sta che i Piqued Jacks tornano con The Living Past, il nuovo album.

Dopo cambi di formazione e altre difficoltà, i Piqued Jacks hanno scelto il produttore londinese Dan Weller per tenere unite le nove tracce che vanno a comporre il nuovo disco.

Piqued Jacks traccia per traccia

Che il disco sia sofferto lo si capisce subito: Loner vs. Lover è la traccia di apertura, “dilaniata” tra una prima parte molto diretta e compatta e una seconda che invece si scompone seguendo istinti diversi, echi, rimanenze di sogni e incubi.

Si passa senza soluzione di continuità così a P.A.I.N.T. (Persevere Always: Illuminate New Trails) sorta di semistrumentale di raccordo e di resipiscenza.

The Living Past, la title track, rimette a posto le cose e si qualifica per essere un pezzo di rock piuttosto diretto e piuttosto urlato, seppur con qualche botola e passaggio segreto.

Idee piuttosto melodiche quelle di Eternal Ride of a Heartful Mind, che assomiglia a una ballata senza essere mai troppo mielosa.

Sogni di distruzione presiedono a Sublunary, molto elettrica, abbastanza gridata, disegnata su percorsi a esplosione improvvisa.

Dusty Shelves lascia molto spazio al drumming e a una ritmica più volte scomposta e ricostruita, con qualche occhiata a mondi paralleli come quelli del power pop.

Si parlava di dolore e Being Hurt affronta l’argomento in modo diretto, appoggiandosi a situazioni rumorose ma anche melodiche.

Né si esce dal discorso di sofferenza con la seguente Mount Bonnell, che vede il pianoforte utilizzato accanto alla chitarra elettrica, e un ritmo di batteria questa volta piuttosto “regolare”.

Il disco si chiude con Don’t Hope, Believe, che comincia piano e poi sbarella, tra accordi e voci che si alzano.

Con scarso rispetto per i limiti fra i generi e i sottogeneri, ma anche con una certa propensione per i pezzi “teatrali”, i Piqued Jacks lavorano bene al proprio album, mettendo a segno una serie di pezzi che colpiscono e, a volte, segnano.

Genere: rock

Se ti piacciono i Piqued Jacks assaggia anche: Moro & The Silent Revolution

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