SHORTRAKS: tre dischi in breve per te

Torna SHORTRAKS, un compendio (oh che parole difficili che usi) di tre recensioni di dischi usciti di recente e che faresti meglio a non perderti. Questa volta tocca a Imperatori, Sangue, Siki.
Imperatori, Karmarock
Karmarock è il primo lavoro in studio degli Imperatori, un duo di Cosenza che ha deciso di ricucirsi addosso, concettualmente, un genere come l’elettro-rock. Il disco si apre con In sincrono, che apre violenta e con ritmi e battiti non lontani dai concetti dell’edm. Astral scegli l’inglese e ritmi alti, nonché sonorità piuttosto cristalline. Profili più electro emergono fra le ambiguità vampiresche di Semprevivo (che mescola inglese e italiano).
Molta oscurità serpeggia in Misscaline, che ha ritmi pestati. Altrettanto si può dire per Stay, infarcita di sensazioni acide. Toni che si abbassano improvvisamente in Jellobrain, quasi una ballad più elettrica che elettronica. Trasparente ha un impatto immediato e una presenza ritmica molto corposa. Si chiude con tutte le inquietudini di Androgeno. Idee interessanti quelle degli Imperatori, che plasmano un disco dalle emozioni spesso forti.
Sangue, Sangue
I Sangue sono una nuova band punk/HC dal cantato rabbioso in italiano, proveniente dalla Sardegna, con grande esigenza di esprimere rabbia, disagio e soprattutto voglia di rivalsa. Le canzoni hanno titoli di film, per lo più sanguinosi, ma non solo. Si parte infatti da Grano rosso sangue, apertura velocissima e d’impatto frontale. Giri di basso veloci all’interno di Shining, 37 secondi di ribellione punk.
Più lunga (ma sotto i due minuti) Pulp Fiction che si permette un excursus chitarristico iniziale, prima di disseminare il brano di immagini di grande violenza. Ritmi anche più indiavolati per Forrest Gump, scelta anche come singolo. Inaspettato il finale “soft”.
X-Men torna subito a picchiare forte, però, con la sezione ritmica che prende fuoco. Più rock l’apertura di Basic Instict, ma poi le tendenze magmatiche prendono il sopravvento. Invece in Blade Runner si baratta un po’ di velocità per oscurità e minacce ancora maggiori. Si chiude con la velocissima e robustissima Un giorno di ordinaria follia. Grande coerenza e compattezza nei brani dei Sangue, che concentrano, spesso in pochi secondi, tutta la carica distruttiva e catartica di cui dispongono.
Siki, Senza casco
Nati come Sikitikis, tra i primi esponenti dell’indie-pop italiano, con dodici anni di attività discografica, cinque album, due colonne sonore e oltre cinquecento concerti in tutta Italia, i Siki tornano con una nuova forma e un nuovo progetto discografico in uscita per Bianca Dischi/Artist First. Si parte dalla title track, una desolata Senza casco, che ha molte delle caratteristiche del cantautorato itpop/indie, compresa una certa depressione, alimentata dal pianoforte.
Pigro usa vie che stanno tra il funk e l’hip hop, sovrapponendo livelli sonori diversi. Sonorità notturne e urban anche quelle di Scappati di casa, con la partecipazione di Nicola Lombardo. C’è il basso a muovere la partenza di Anima imperfetta, questa volta con la partecipazione di Scarda e con ritmi dub. Un buon rilancio, quello dei Siki, con quattro pezzi ricchi di buone sensazioni e di decisioni sonore perfettamente al passo con i tempi.